L’OTTAVA NOTA STUDIO

Trasformiamo la psicologia in spettacolo, affinché lo spettacolo della psicologia ci trasformi. 

Django Reinhardt, nasce nel 1910 in Belgio, di etnia Sinti. Dopo aver attraversato l’Europa e il nord Africa con la sua carovana si ferma nei pressi di Parigi, nelle
“zone”, un’area periferica della capitale francese dove sono presente diversi accampamenti nomadi.

Non sa leggere né scrivere e si guadagna da vivere suonando il banjo.

Scopre e si appassiona ben presto al jazz di Joe Venuti, Duke Ellington e soprattutto di Louis Armstrong e cerca di imitare il loro stile.

A 18 anni resta vittima di un incendio che distrugge il suo caravan e gli lascia l’anulare e il mignolo della mano sinistra atrofizzati.

Abbandona il banjo per la chitarra, inventando una sua tecnica personale per riuscire a suonarla.

La tecnica è utilizzata ancora oggi soprattutto dai jazzisti manouche, che mischiano le sonorità della musica tradizionale gitana con quelle del jazz di oltre oceano.

Nel 1934 fonda, insieme al violinista francese Stéphane Grappelli, il Quintette du Hot Club de France.

Il quintetto, formato da soli strumenti a corda, è ritenuto uno dei gruppi più significativi e originali nella storia del jazz registrato.

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