Carmen Pernicola

Dovrebbero sperimentare. Dovrebbero esplorare nuovi modi di vivere, come hanno fatto le persone nelle comunità del diciannovesimo secolo.”

Nell’estate del 1945, Burrhus Frederic Skinner scrive The Sun Is But a Morning Star, un romanzo utopico che pubblicherà tre anni dopo con il titolo di Walden Two.

Skinner racconta che una prima idea del libro gli era venuta durante una conversazione a cena con un suo amico, il cui genero era di stanza nel Pacifico sul finire della seconda guerra mondiale, durante la quale si era chiesto cosa avrebbero fatto i giovani una volta tornati a casa.

Skinner aveva sostenuto che sarebbe stato un vero peccato se quei giovani fossero tornati solo per ricadere nella vecchia esistenza chiusa americana: trovare un lavoro, sposarsi, prendere un appartamento in affitto, pagare le rate dell’auto, avere uno o due figli (Skinner, 1979) e all’amico che gli aveva chiesto cosa allora avrebbero dovuto fare aveva risposto: “Dovrebbero sperimentare. Dovrebbero esplorare nuovi modi di vivere, come hanno fatto le persone nelle comunità del diciannovesimo secolo”.

Da giovane Skinner aveva letto degli Shakers e di altre società comunali degli inizio del Novecento. All’Hamilton College di Clinton a New York aveva notato il vicino sito della comunità di Oneida. E poco tempo prima di quella conversazione in cui aveva cominciato a pensare al libro, aveva letto Freedom’s Ferment di Alice Tyler del 1944.

Sapeva che la maggior parte di questi movimenti si era conclusa in una sorta di fallimento, ma pensava che i giovani della sua epoca avrebbero potuto essere più fortunati nel tentativo di realizzare una cultura che fosse in grado di avvicinarsi maggiormente alla soddisfazione dei bisogni umani rispetto a quanto facesse lo stile di vita americano.

Il suo amico con cui si intrattiene nella conversazione lo sollecita a mettere su carta le sue idee, ma lui deve consegnare già un altro scritto, L’analisi operativa dei termini psicologici, e rimanda.

Consegnato il saggio, però, si mette a lavorare alacremente a quello che definisce il suo “libro su una comunità sperimentale”.

Rodge e Steve Jamnik, due giovani di ritorno dal servizio alla fine della seconda guerra mondiale, si fermano nell’ufficio del professor Burris per chiedergli se sa qualcosa di un uomo di nome Frazier e della nuova società che sta cercando di realizzare.

Burris ricorda che Frazier era un suo compagno di classe alla scuola di specializzazione, uno con idee radicali e un disgusto per l’establishment. Decide allora di scrivergli una lettera, alla quale Frazier risponde subito, invitandolo ad andare a visitare la comunità.

Burris si prende allora una pausa dai suoi impegni accademici e accompagna Rogers e Steve in visita a “Walden Two”, la comunità di Frazier, insieme anche a Barbara, la fidanzata di Rodge, Mary, la fidanzata di Steve, e Castele, il collega di Burris.

Durante la loro visita, che dura tre giorni, gli viene offerta la possibilità di fare un tour di Walden Two e di verificare direttamente com’è vivere e lavorare nella comunità, insieme ad alcune spiegazioni di Frazier sulla pianificazione su cui si basa la costruzione di questa comunità utopica.

Nella comunità si trovano circa mille persone. Vivono in abitazioni comuni, mangiano in spazi comuni, crescono i loro figli in un asilo nido comune e realizzano con le loro mani molto di ciò di cui hanno bisogno. La durata di una giornata lavorativa è di quattro ore o anche meno. Nessuno riceve una paga, il lavoro è al servizio della comunità, ma il denaro nella comunità non serve. Niente al Walden Two viene fornito in cambio di denaro.

Tutto ciò che viene fatto in Walden Two si basa sui principi del comportamentismo. Sin da piccolissimi i membri della comunità sono condizionati a essere membri produttivi e felici della società. Walden Two è una comunità sperimentale. Se emergono prove che dimostrano che una nuova pratica sociale (ad esempio non dire “grazie” sia in grado di garantire alle persone più benessere mentale e più felicità, quella pratica viene subito implementata e monitorata.

Ognuno dei visitatori mostra una reazione diversa alla comunità.

Castle la trova ripugnante e trascorre tutto il tempo della sua visita discutendo con Frazier sulla fattibilità e sull’opportunità dell’esistenza di una comunità come Walden Two. Burris è scettico sul fatto che una tale utopia possa funzionare, ma trova convincenti gli argomenti di Frazier e riconosce le prove del successo della comunità che vede dinanzi a lui. Steve e Mary si convincono rapidamente che quella della comunità sia il tipo di vita che fa per loro e decidono di fermarsi a Walden Due. Anche Rodge vorrebbe fermarsi, ma Barbara non vuole e a malincuore decide di tornare indietro con lei alla fine della visita.

Burris è combattuto, ma decide di tornare alla sua vita accademica. Tuttavia, alla stazione dei treni si rende improvvisamente conto che preferirebbe provare la vita al Walden Two, per qualunque cosa valga, che tornare all’università. Torna da Walden Two e lì inizia la sua nuova vita.

Nei quarant’anni seguenti Skinner diventa lo psicologo più importante del ventesimo secolo. Fonda una scienza del comportamento operante, che si basa sull’analisi sperimentale del comportamento.

Walden Two è la prima estensione della nuova scienza di Skinner, della filosofia alla base di questa scienza, del suo modo di considerare le questioni inerenti la giustizia sociale e il benessere umano.

Vende nei primi tempi circa 700 copie l’anno, il doppio di The Behaviour of Organisms, pubblicato sempre da Skinner nel 1938. La maggior parte dei lettori di Walden Two molto probabilmente sa poco e niente di questa nuova scienza, presentata nel saggio precedente. Si tratta di una scienza giovane, infatti, che negli anni Cinquanta si estenderà alla ricerca di base sul comportamento umano e nel decennio successivo sarà applicata alla risoluzione dei problemi della società.

Negli anni Settanta Skinner riprende i temi utopici a lui cari. Walden Two si è integrato meglio nel corpus più ampio della scienza comportamentale da lui teorizzata e arriva a vendere fino a 250.000 copie l’anno.

Nel libro Skinner ha tentato di rappresentare la possibilità di vivere una “bella vita”, richiamando cinque principi che il suo libro condivide con il Walden di Herny David Thoreau del 1854:

  • nessun modo di vivere è inevitabile, analizza bene il tuo
  • se non ti piace il tuo modo di vivere, cambialo
  • ma non provare a cambiarlo con l’azione politica, perchè anche se dovesse riuscire ad avere potere, molto probabilmente non sarai in grado di servirtene in maniera più saggia di quanto abbiano fatto quelli prima di te
  • chiedi soltanto che ti si lasci risolvere i tuoi problemi a modo tuo
  • impara a essere felice con meno.

La giustizia sociale e il benessere umano richiedono molto di più di una buona dose di individualismo. Richiedono una scienza e una tecnologia del comportamento

Per Skinner la scelta è chiara: ” o non facciamo nulla e permettiamo a un futuro miserabile e probabilmente catastrofico di sopraffarci, oppure usiamo la nostra conoscenza del comportamento umano per creare un ambiente sociale in cui vivremo vite produttive e creative e lo faremo senza compromettere le possibilità che coloro che ci seguono di poter fare lo stesso. Qualcosa come un Walden Two non sarebbe un cattivo inizio.

Da alcuni etichettato come distopico per aver respinto le idee di mente, di libertà e di libero arbitrio e accusato di suggerire pratiche che implicano la manipolazione mentale (Matson, 1971), il romanzo non rifiuta l’idea di libertà, ma la descrive come la possibilità di avere repertori di scelte e opportunità necessarie per ottenere risultati di valore e non nega l’idea di mente, ma la descrive come un insieme di azioni e reazioni che ognuno apprende nel proprio contesto , acquisite da ognuno nel contesto sociale in cui si trova a nascere, crescere, vivere e non come un luogo o qualcosa frutto della nostra creazione.

E proprio in virtù di queste idee di mente e di libertà che per Skinner la giustizia sociale e il benessere umano diventano il risultato di un equilibrio tra pratiche individuali, che migliorino la capacità delle persone di comportarsi in modo intenzionale, libero e consapevole e pratiche collettive, che aumentino le possibilità di sopravvivenza della comunità.

Un tale equilibrio è spesso un equilibrio dinamico tra interessi contrastanti, ma non è casuale. La giustizia sociale e il benessere umano sono, infatti, per Skinner, in linea di principio piuttosto prevedibili e controllabili nella pratica.

Un tale approccio è sempre stato abbastanza incompatibile con un’etica culturale statunitense molto centrata su individualismo spento e libertà, ma anche con una visione romantica contro-illuminista.

Le accuse di ingegnerizzazione e manipolazione mentale avanzate da alcuni critici a Wladen Two, invece, possono essere anche comprensibili, ma solo in una visione di partenza in cui ci si illude che il comportamento sia invece libero e non controllato socialmente. Quel che afferma Skinner, invece, è proprio che il comportamento umano sia già controllato, in parte in modo disumanizzante e che per ottenere maggiore giustizia sociale e benessere mentale sia necessario sradicare tale disumanizzazione dal controllo sociale del comportamento, sostituendola con forme di controllo più umanizzanti, basate su pratiche comunitarie più in grado di soddisfare i bisogni della comunità.

Tra queste pratiche Skinner indica, ad esempio, l’utilizzo di lastre di vetro trasparenti invece che opache, interventi educativi di gruppo, educazione all’autocontrollo mediante il rinforzo positivo e negativo invece che basato sulla punizione.

Skinner fa sottolineare questo aspetto almeno un paio di volte nel libro a Frazier, che a un certo punto dice: “Il risultato effettivo non è il punto. La cosa principale è che incoraggiamo le nostre persone a considerare ogni abitudine e consuetudine con un occhio al possibile miglioramento. Un atteggiamento costantemente sperimentale verso ogni cosa: è tutto ciò di cui abbiamo bisogno” (p. 25) e più avanti: “Ho travisato l’intero sistema se si suppone che una qualsiasi delle pratiche che ho descritto sia corretta. Proviamo molte tecniche diverse. A poco a poco, lavoriamo per ottenere il miglior set possibile” (p. 106). 

Ciò che Skinner e la sua scienza offrono è dunque non un insieme di pratiche, ma uno strumento per cercare di individuare pratiche in grado di massimizzare la salute, la saggezza la ricchezza delle persone.

E’ comprensibile che siano sorte delle comunità che hanno cercato di realizzare il modello utopico presentato nel libro, anche se quelle poche che sono sorte sono nel tempo sono cambiate così tanto da arrivare anche a respingere le premesse di Skinner e soprattutto a non impegnarsi più nelle pratiche che lui ha descritto (Altus, Kuhlmann, & Welsh, 1999 ; Kuhlmann, 2005; contra. Kuhlmann, cfr. Altus, 2006 ; Morris, 2006 ). 

La più ampia e anche la più nota di queste comunità è Twin Oaks ( Kinkade, 1973 , 1994 .

La sola comunità che invece continua a basarsi sulla visione di Skinner è Comunidad Los Horcones ( Comunidad Los Horcones, 1986). 

Ha raccontato Juan Robinson-Bustamente, cresciuto in questa comunità: “Mi fa sentire triste che una comunità viva di Walden Two come Los Horcones venga giudicata in base a ciò che nonno Skinner ha scritto o non ha scritto nel romanzo. Dal nostro punto di vista, il fatto che una comunità sia ispirata dal romanzo non la rende un “Walden Two”. A nostro avviso, una comunità Walden Two è quella in cui i membri sono fortemente impegnati ad applicare la scienza del comportamento per progettare una società nuova e migliore. Consideriamo Los Horcones una comunità Walden Two perché lo facciamo per plasmare una società umanistica basata sulla cooperazione, l’aiuto reciproco, la nonviolenza e la sostenibilità ecologica.” (Altus, 1999, pag. 56)

Ma è altrettanto comprensibile che la scarsa diffusione di comunità Walden Two non possa essere considerata una discriminante adeguata per valutare la validità delle sue pratiche, in quanto l’idea di fondo del libro non è tanto la realizzazione di singole comunità tipo Walden Two, ma è quella di diffondere la conoscenza della scienza del comportamento, mostrando la possibilità di mettere in atto delle procedere in grado di aiutare le persone a condurre una vita più felice e caratterizzata da un più alto livello di benessere mentale.

Fonti: Altus, DE, & Morris, EK (2004). La visione utopica di BF Skinner: dietro e oltre Walden Due . Revisione della giustizia contemporanea, 7 , 267–286. (Ristampato su autorizzazione di Taylor & Francis, Ltd.)

Blog at WordPress.com.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: