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LA TELEPSICOLOGIA E LA PANDEMIA

Soprattutto in seguito alla diffusione dell’epidemia da SARS-CoV-2, si è verificata una crescita esponenziale delle richieste di consulenza psicologica mediante chiamata audio o video nei più diversi contesti.  

Tutto questo comporta delle possibilità interessanti per la pratica e per la ricerca in psicologia e al tempo stesso apre nuove sfide metodologiche ed etiche.

Anche in tempi non pandemici l’assistenza sanitaria a distanza consentiva ai fornitori di servizi di salute mentale di raggiungere più persone.

Soprattutto permetteva di raggiungere le persone geograficamente isolate o che non avevano accesso ai servizi per l’infanzia o ai trasporti.

L’epidemia pandemica ha però dato un impulso maggiore alla telepsicologia, che spesso è stata l’unica opzione per molti cittadini che avevano esigenza di assistenza psicologica.

Si è rivelata utile in particolare per chi non poteva tornare nel paese d’origine e preferiva una consulenza psicologica nella sua lingua madre o che vivevano in zone isolate, dove i servizi sanitari erano sono già difficilmente raggiungibili in generale, a maggior ragione in un periodo di restrizioni alla libera circolazione.

Secondo recenti rilevamenti le tecnologie più utilizzate dagli psicologi in questo periodo sono state il telefono fisso, lo smartphone, la posta elettronica e le piattaforme di videoconferenza.

Le maggiori difficoltà rilevate nell’utilizzo di queste tecnologie nella pratica clinica sono state relative a questioni etiche/legali, alla gestione delle emergenze, ai requisiti di abilitazione professionale e anche a  incertezze su questioni di riservatezza e di privacy e sulle coperture assicurative.

Negli U.S.A. per facilitare l’accesso a questo tipo di assistenza psicologica, Medicare, il programma di assicurazione sanitaria americano per le persone con più di 65 anni, Medicaid, il programma finanziato congiuntamente dai governi federali e statali per concorrere al pagamento dell’assistenza sanitaria per persone di ogni età con un reddito molto basso e limitate risorse finanziarie, molte compagnie assicurative private e diverse agenzie di regolamentazione statali e federali hanno allentato, almeno in via temporanea, le regole sulla telepsicologia e sulla telemedicina. 

UN CAMBIO DI PARADIGMA

“L’intero paradigma di sedersi in una stanza con un medico e ricevere un intervento in una sessione di 45 minuti è stato sostanzialmente ribaltato” ha detto con molta chiarezza Adam Haim, lo psicologo responsabile del dipartimento di ricerca sul trattamento e l’intervento preventivo presso il National Institute of Mental Health statunitense.

Per i pazienti che non hanno mai cercato assistenza da un terapeuta prima d’ora a causa di vari ostacoli, inclusa la preoccupazione di essere visti in una clinica fisica, l’opzione per ottenere servizi online può essere un punto di ingresso nell’assistenza sanitaria mentale” ha detto Dhara Meghani, assistente docente di psicologia clinica all’Università di San Francisco.

C’è molto di buono che può venire da questa improvvisa diffusione della telemedicina” – ha detto Tim Heckman, preside associato senior per la ricerca e gli affari di facoltà presso il College of Public Health dell’Università della Georgia, che si è occupato di telemedicina per molti anni.

Ma mentre abbiamo trascorso molto tempo a guardare cosa funziona, siamo stati completamente colti alla sprovvista in termini di diffusione e di implementazione della telemedicina su larga scala.”

Ci sono buone possibilità di affermazione anche della telepsicologia di gruppo che fino a oggi è stata poco utilizzata. 

Molto utili si stanno rivelando per gli psicologi non soltanto statunitensi le Linee guida per la pratica dell’APA per la telepsicologia.

COSA DICE LA RICERCA

La ricerca aveva già mostrato in passato l’efficacia dell’assistenza psicologica a distanza.

Gli studi sulla telepsicologia, tramite telefono, video o entrambi, sono iniziati, infatti, negli anni Sessanta del Novecento dall’esigenza di trattare popolazioni difficili da raggiungere. 

Da allora, la ricerca in psichiatria ha testato l’assistenza a distanza sui veterani e su gruppi di persone con età e condizioni psicologiche diverse (Hilty, DM, et al., Telemedicina ed e-Health, Vol. 19, No. 6, 2013), mostrando che la telepsicologi può non solo essere efficace, ma anche avere una grande rilevanza sociale, in quanto favorisce l’accesso alle cure.

Il Dipartimento per gli affari dei veterani degli U.S.A. ha confrontato gli interventi per il Disturbo da Stress Post-traumatico messi in atto di persona con quelli realizzati in videoconferenza e ha rilevato che i due metodi mostrano pari efficacia nella maggior parte delle situazioni (Turgoose, D., et al., Giornale di telemedicina e teleassistenza, vol. 24, n. 9, 2018). 

Da alcune revisioni sistematiche è emerso, inoltre, che la telepsicologia fornita da video e telefono mostra elevati livelli di efficacia nel trattamento di sintomatologia depressiva, ansia, disturbi dell’adattamento.

Mostra anche elevati livelli di efficacia per la dipendenza da sostanze, per i disturbi alimentari e per altre difficoltà nei bambini e negli adolescenti (Slone, NC, et al., Servizi psicologici, Vol. 9, No. 3, 2012).

Quello che abbiamo visto è che la telemedicina è essenzialmente efficace quanto la psicoterapia faccia a faccia e i tassi di ritenzione sono più elevati“, ha detto David Mohr, PhD, direttore del Center for Behavioral Intervention Technologies presso la Feinberg School of Medicine della Northwestern University, che ha trascorso la sua carriera studiando telepsicologia e salute mentale digitale.

Gli interventi al telefono raramente sono riconosciuti come rimborsabili dalle compagnie assicurative.

Durante la pandemia sono stati approvati temporaneamente da Medicare, Medicaid e compagnie assicurative private e statali.

Questo soprattutto perché sono stati riconosciuti come particolarmente utili per raggiungere popolazioni con risorse economiche limitate.

Tali popolazioni, infatti, avrebbero potuto non avere accesso a uno smartphone o a una connessione Internet affidabile – come ha osservato Lynn Bufka, PhD, direttore senior APA per la trasformazione e la qualità della pratica.

Uno studio randomizzato controllato condotto da Mohr ha confrontato la terapia cognitivo-comportamentale somministrata faccia a faccia con quella somministrata al telefono a 325 pazienti con disturbo depressivo maggiore.

Lo studio ha trovato risultati equivalenti alla fine del trattamento ( JAMA , Vol. 307, No 21, 2012).

Infatti, anche se i pazienti faccia a faccia mostravano effetti leggermente più duraturi, mostravano anche maggiori probabilità di abbandonare la terapia.

La telepsicologia solo tramite audio si è mostrata efficace nella riduzione dei sintomi della depressione tra gli adulti sieropositivi con depressione geograficamente isolati.

In uno studio Heckman ha esaminato l’efficacia di otto sessioni di psicoterapia telefonica. In un terzo dei pazienti circa si è osservata una riduzione clinicamente significativa dei sintomi depressivi. (Medicina comportamentale, Vol. 43, No. 4, 2017).

Uno studio condotto con Mohr e altri colleghi ha rilevato che l’alleanza terapeutica non ha sofferto quando la Terapia Cognitivo Comportamentale per la depressione è stata somministrata per telefono anziché di persona (Journal of Consulting and Clinical Psychology, Vol. 82, No. 2, 2014).

L’ASSISTENZA PSICOLOGICA TELEFONICA

Alcuni psicologi hanno evidenziato anche le diverse sfide presentate dall’assistenza telefonica.

Marlene Maheu, PhD, fondatrice e direttrice esecutiva del Telebehavioral Health Institute ha fatto notare che sia i pazienti sia gli psicologi possono essere più facilmente distratti da e-mail, messaggi di testo o dalla tentazione del multitasking.

Quando non hai la persona di fronte a te, presti attenzione a cose diverse: il tono della sua voce, il tempo delle parole e i respiri che stanno prendendo.

Colleen Stiles-Shields, PhD, psicologo clinico e assistente professore al Rush University Medical Center di Chicago

Le best practices segnalano l’importanza per lo psicologo di sapere che il cliente si trova in un luogo sicuro e riservato.

E’ indispensabile conoscere l’indirizzo di questo luogo, per richiedere l’intervento tempestivo delle autorità, in caso di intenzioni suicide o altre situazioni di emergenza. 

È importante, inoltre, che lo psicologo incoraggi il cliente a individuare uno spazio tranquillo e protetto, dove non ci sia nessuno ad ascoltarlo.

Meghani è la fondatrice di Parentline, un servizio di telepsicologia gratuito che ha la sua sede presso l’Università di San Francisco ed è rivolto a genitori in attesa e a neogenitori.

Ha messo l’accento sull’importanza di offrire flessibilità nella durata e nella frequenza delle sessioni, un modo ancora poco convenzionale di pensare alla consulenza psicologica e alla psicoterapia.

NUOVE SFIDE E NUOVE OPPORTUNITA’

È chiaro che tutti ci avvantaggeremmo di nuove ricerche che vadano a esplorare, ad esempio, se l’assistenza psicologica a distanza può essere adeguata nei casi di patologie mentali severe come la schizofrenia o i disturbi psicotici – dice ancora Meghani.

E Heckman auspica una crescita di studi controllati più randomizzati, che mettano a confronto uno stesso tipo di trattamento somministrato di persona o da remoto.

Tali studi potrebbero fornire ulteriori prove di efficacia della telepsicologia, anche nelle terapia di gruppo e nelle comorbidità.

Molti studi hanno stabilito l’efficacia della telepsicologia e della telemedicina.

Si tratta ora di analizzare questi interventi considerando la loro sempre maggiore implementazione a livello di sistema.

Tale implementazione comporta, ad esempio, per il professionista, la necessità di decidere quale piattaforma per teleconferenze utilizzare.

E anche la scelta del modo in cui accogliere il cliente con dispositivi meno moderni o con connessioni internet poco affidabili.

Un’altra questione importante è come supervisionare tirocinanti e stagisti da remoto – afferma Heckman.

Ci si chiede anche quali siano le reazioni nei clienti che sono dovuti passare bruscamente dall’assistenza di persona all’assistenza a distanza.

E anche quale possa essere la formazione più adeguata metodologica e deontologica per erogare prestazioni di consulenza psicologica e psicoterapiche da remoto.

Durante l’epidemia il Dipartimento della salute e dei servizi umani U.S.A. ha allentato temporaneamente l’applicazione dell’Health Insurance Portability and Accountability Act.

Ciò ha consentito ai fornitori di servizi di telepsicologia e di telemedicina di servirsi di piattaforme ritenute un po’ meno sicure come Skype e FaceTime.

Alcuni governi hanno anche sospeso temporaneamente i requisiti di licenza in modo che i professionisti possano curare i pazienti oltre i confini statali.

COSA RESTERA’ DOPO LA PANDEMIA?

Una volta tornati a condizioni pre-pandemia, cosa resterà di tutto questo?

Molti psicologi concordano sul fatto che è altamente probabile che l’attuale crisi acceleri il cambio di paradigma.

Deborah Baker, JD, direttore delle politiche legali e normative presso l’Office of Legal and Regulatory Affairs dell’APA, prevede che alcuni cambiamenti persisteranno con effetti duraturi.

L’American Psychological Association sta collaborando con associazioni psicologiche statali e altre organizzazioni per sostenere una copertura estesa della telepsicologia.

Se avessi una sfera di cristallo, direi che una volta che la pandemia sarà finita, l’erogazione delle cure non tornerà semplicemente come prima“.

Gli individui ora hanno voglia di ricevere assistenza a distanza, ed è probabile che questo cambierà radicalmente il nostro sistema di assistenza“.

Haim

RIFERIMENTI

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