Ali A. Danesh della Florida Atlantic University, ha mostrato che anomalie del sistema uditivo possono causare perdita dell’udito, acufene e iperacusia (Danesh & Kaf, 2015), incapacità a localizzare la fonte di un suono e difficoltà di comprensione del parlato, soprattutto in ambienti rumorosi (Giraud et al. 1995; Danesh & Kaf, 2015).
Di queste anomalie del sistema uditivo, l’iperacusia è probabilmente la più diffusa.
L’iperacusia è il fastidio per il suono anche di lieve intensità.
E’ dovuta a un’alterazione del sistema di elaborazione dei suoni a livello del sistema nervoso centrale.

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Consiste in una sensibilità a certe frequenze molto più elevata di quella che si rileva nella popolazione generale, difficoltà o incapacità di filtrare il rumore.
L’orecchio quasi sempre è completamente sano.
Il quadro sintomatologico è molto variegato.
Si tende ad escludere un difetto uditivo, quando una persona non mostra segni di ipoacusia o di sordità.
Questo perchè questo tipo di disturbi non viene in genere rilevato dalla strumentazione diagnostica.
Si presenta, infatti, quasi sempre con un apparato uditivo integro.
Tra queste condizioni, la più diffusa è l’iperacusia.
L’iperacusia ha una prevalenza del 10%-15% nella popolazione generale (Jastreboff e Jastreboff, 2000; Paulin et al., 2016).
Nei bambini e negli adolescenti i dati sono variabili, con valori compresi tra 3,2% e 17,1% (Rosing et al., 2016).
Qualunque otorino sa che il bambino che non reagisce ai suoni, mostra difficoltà nello sviluppo del linguaggio verbale o è lento nel rispondere, è molto probabile che abbia una difficoltà uditiva.
E se questa difficoltà uditiva non viene rilevata dalla strumentazione diagnostica, non significa necessariamente che non ci sia.
In letteratura, però, si trovano solo pochi studi sull’iperacusia, al punto che molto spesso non viene diagnosticata e a volte nemmeno sospettata.
Si tende a considerare l’iperacusia come un sintomo secondario, ad esempio dell’autismo. O la si riconduce a un disturbo psichiatrico. In alcuni casi la si considera il risultato di una idiosincrasia personale.
IPERACUSIA: SOTTOTIPI
Alcuni autori (Tyler et al., 2014) hanno descritto quattro tipi di iperacusia:
- la loudness hyperacusis si verifica quando suoni di moderata intensità sono giudicati come molto forti rispetto alla percezione di una persona normale,
- l’annoyance hyperacusis è responsabile di una reazione emotiva preminentemente negativa,
- la fear hyperacusis si manifesta con una risposta avversa ai suoni, con un atteggiamento di evitamento,
- la pain hyperacusis si associa ad una sensazione dolorosa per esposizioni a livelli di suono inferiori a 120 dB SPL. In alcuni pazienti possono essere presenti contemporaneamente diversi sottotipi di iperacusia.
IPERACUSIA: SOTTOTIPI
Le persone con iperacusia tendono a evitare i luoghi molto affollati, arrivando inevitabilmente a un isolamento sociale.
In alcuni casi possono addirittura decidere di abbandonare la propria attività lavorativa con ripercussioni talvolta anche molto gravi sulla vita personale.
I bambini possono perdere la concentrazione e pregiudicare il loro percorso e rendimento scolastico.
Una persona con iperacusia può avere difficoltà a comprendere quello che le viene detto o che legge.
Di conseguenza può portare difficoltà a seguire istruzioni e anche a tradurre i pensieri in parole.
In alcuni casi una lentezza nella decodifica dei suoni e una tendenza a commettere errori nella valutazione della scala sonora comportano stanchezza nell’ascolto, difficoltà nel linguaggio verbale.
Anche cantare in maniera intonata può diventare difficile, suonare uno strumento, imparare una lingua.
Molti bambini e adulti con iperacusia hanno difficoltà a dormire. Spesso questa difficoltà è causata da una sensibilità elevata al rumore, che può essere esacerbata dalla presenza di un’altra persona nello stesso letto o nella stessa stanza in cui si dorme.
Il silenzio è nemico dell’iperacusia.
Nel silenzio, infatti, aumenta la sensibilità delle vie nervose che trasmettono i suono dall’orecchio al cervello.
Una situazione di questo tipo si ha quando, se ci si sveglia di notte, gli occhi, abituati all’oscurità, restano accecati dalla luce debole della lampada sul comodino.
L’iperacusia trasforma spesso i suoni più comuni in suoni disturbanti e dolorosi.
Questo spinge bambini e adulti con questa condizione uditiva a tapparsi le orecchie, a proteggersi con cuffie antirumore, a evitare luoghi rumorosi e affollati, come aule scolastiche, parchi giochi, ambienti di lavoro, bar e ristoranti.
Iperacusie anche di lieve e media entità se protratte nel tempo possono determinare difficoltà nell’ascolto in presenza di rumore e nella localizzazione delle sorgenti sonore.
Possono anche interferire con la capacità di riprodurre i suoni delle parole udite.
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