
Il Prosody–Voice Screening Profile di Schriberg e colleghi (1990) ha permesso di identificare le caratteristiche vocali e prosodiche della voce delle persone sorde.
La voce è tesa, cupa aspirata, stridula e gutturale (si veda Calvert, 1962).
La prosodia è caratterizzata da phrasing, variazione tonale, velocità d’eloquio e accento.
Queste caratteristiche prosodiche rendono questo tipo di parlato molto riconoscibile (Pellegrino, Elisa & Caruso, Valeria & Meo, Anna. (2017).
Ulteriori tratti distintivi della voce delle persone sorde sono la fluenza ridotta (Subtelny et al., 1980), le lunghe pause per marcare i confini di parola e il prolungamento delle vocali (Stathopoulos et al., 1986)
La fluenza ridotta è la la segmentazione degli enunciati parola per parola, senza produrre le coarticolazioni e le elisioni prodotte dagli udenti.
Nickerson (1975), inoltre, ha evidenziato che il parlato delle persone sorde è caratterizzato da un controllo del range tonale molto basso.
Questo tratto prosodico sembra quello maggiormente correlato al grado di ipoacusia.