Rodin

Prova a pensare a qualcosa che ti crea un problema impegnativo.

Non un problema esterno, come non avere soldi o non avere un lavoro. Un problema interno, come, ad esempio, un pensiero eccessivamente auto-critico che ti tormenta, un ricordo molto doloroso che si ripresenta spesso, un’emozione spiacevole, un comportamento impulsivo.

Puoi scegliere anche qualcosa del tuo passato, purché sia presente ancora oggi.

Concentra la tua attenzione su questa cosa che hai scelto e prenditi qualche minuto per riflettere sulla sua portata nella tua vita e su quanto ti condiziona e ti influenza.

Ora immagina di essere un famoso scultore e di poter utilizzare le tue doti artistiche per modellare il tuo corpo in modo che chiunque lo guardi possa capire come ti sentite quando affronti il problema impegnativo che hai scelto.

C’è anche un modo di dire nella nostra lingua che rappresenta bene questa relazione tra corpo e mente: “qual è la tua posizione rispetto a questo problema?”

Ecco, usa il tuo corpo per rispondere a questa domanda, in senso letterale e non solo figurato. Fai del tuo corpo una scultura vivente che rappresenta il modo peggiore in cui ti senti quando il pensiero, l’emozione, il ricordo, il comportamento ti viene in mente.

Nota qual è questa postura e come ti senti quando la assumi. Prova a scattare una sorta di istantanea mentale di te in questa posizione. Ora torna alla tua postura consueta.

Fermati un attimo.

Ora ritorna a concentrarti sul problema impegnativo che hai scelto e assumi la posizione del corpo che meglio rappresenta il modo in cui ti senti nel momento migliore in cui affronti questo problema.

Nota qual è questa postura e come ti senti quando la assumi. Prova a scattare una sorta di istantanea mentale di te in questa posizione.

E ora torna alla tua postura consueta.

Come spiegheresti la differenza tra queste due posizioni?

Raccontacelo nei commenti, se ti va…

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